Domenica 23 Febbraio per la comunità parrocchiale del Sacro Cuore è stata una giornata di grazia perché durante la celebrazione eucaristica il nostro vescovo S.E. Mons. Mario Russotto, circondato da un gran numero di fedeli ha benedetto una statua di San Giovanni Paolo II, donata alla Parrocchia dalla famiglia Alaimo Vincenzo. Il simulacro, opera di Bruna Gasperini, è stato collocato all’interno della Chiesa, e ai piedi della statua è stata riposta una reliquia del papa polacco, donata al nostro Parroco Don Salvatore Rumeo dal Card. Stanislao Dziwisz nell’agosto 2012, quando, insieme ad un gruppo di parrocchiani, si è recato a Cracovia e ha incontrato il porporato, già segretario personale di Papa Giovanni Paolo II.

L’idea portante del Progetto è raccontare il vangelo della misericordia, tema centrale della Storia della Salvezza attraverso la musica, le parole e i colori. In ogni pagina dell’Antico e del Nuovo Testamento leggiamo della Misericordia partecipe, attiva, condiscendente e compassionevole di Dio nei confronti del popolo eletto. Dio, fedele al suo patto, continua a scendere, condivide pienamente la sorte del Suo popolo. San Paolo ha riassunto in modo mirabile le due alleanze dell’Antico e del Nuovo Testamento: «Ma... Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo» (Ef 2, 4-5). La kenosi di Dio sulla croce manifesta tutta la sua potenza con un atto di straordinaria efficacia: nelle tenebre più fitte il Golgota diventa il luogo della misericordia che si irradia su tutto il mondo risanandolo e rinnovandolo dal di dentro.

Dal 4 all’11 novembre 2012 abbiamo accolto la reliquia «ex sanguine» di Giovanni Paolo II. È stata un’occasione di grazia per tutta la nostra comunità diocesana. Il ricordo del Santo è ancora vivo nella mente ma soprattutto nel cuore dei credenti. È stato il Papa di tutti e tutti lo hanno amato per il suo modo di interpretare e vivere il ministero petrino con grazia e tenerezza. Ha annullato le barriere e ha fatto dell’uomo la via privilegiata della Chiesa. I suoi interlocutori lo hanno rispettato e anche i non credenti lo hanno stimato e ascoltato.