A norma del can. 536 CIC e del decreto “Cristus Dominus” e del m.p. di Paolo VI “Ecclesiae Sanctae” è costituito il Consiglio Pastorale, quale organo di massima comunione, di piena partecipazione e corresponsabilità dei fedeli per l’edificazione della parrocchia. Compito del CPP è lo studio, la programmazione la verifica della pastorale d’insieme di tutta la Comunità Parrocchiale in ordine al Progetto Pastorale.
Ha lo scopo di aiutare il parroco nella guida della comunità parrocchiale, perché essa sia fedele al Vangelo. Il parroco deve chiedere al CPP il parere e la collaborazione per discernere, programmare, coordinare e verificare tutte le iniziative opportune, affinché la comunità adempia la triplice dimensione della sua missione: evangelizzazione e catechesi, liturgia e sacramenti, testimonianza e servizio della carità soprattutto verso i poveri e gli ultimi.
Ha lo scopo di studiare, esaminare tutto ciò che riguarda le attività pastorali e proporre conclusioni pratiche al fine di promuovere la conformità della vita e dell’azione del popolo di Dio con il Vangelo. Attento alle esigenze della Parrocchia, deve tener conto degli orientamenti e delle scelte pastorali della diocesi e di quelli più generali della Chiesa universale e della CEI.
Il Consiglio Pastorale è composto come segue:
MEMBRI DI DIRITTO
Il Parroco, il Vice Parroco il Vicario Parrocchiale, la Direttrice dell’Istituto Maria Mazzarello.
MEMBRI ELETTI
Responsabili delle Associazioni e dei Gruppi Ecclesiali. Sette membri saranno eletti dal Popolo di Dio, uno per ogni zona, nell’assemblea domenicale da una lista composta da fedeli che abitano nelle sette zone.
MEMBRI CHIAMATI DAL PARROCO
Il Parroco, sentito il Consiglio Pastorale, può chiamare altri fedeli che abbiano particolari competenze e carismi nel campo della pastorale.
Ogni membro del Consiglio Pastorale non esprime il Gruppo di provenienza, ma l’unità di tutta la Comunità Parrocchiale attorno al Parroco.
RUOLI DEL CONSIGLIO PASTORALE
Il Presidente del Consiglio Pastorale è il Parroco.
Il Segretario, eletto dal Consiglio ed approvato dal Parroco, è un laico ed ha il compito di preparare l’ordine del giorno e di convocare il Consiglio d’intesa con il Parroco, dirige gli interventi e coordina i ruoli all’interno del Consiglio.
Si eleggerà un membro del Consiglio che avrà il compito di redigere il verbale di ogni incontro.
COMPITI DEL CONSIGLIO PASTORALE
Il Consiglio ha la responsabilità di tutta la vita parrocchiale nei suoi tre aspetti fondamentali: evangelizzazione, liturgia e carità fraterna.
Ha il compito, inoltre, di seguire attentamente il cammino della Comunità Parrocchiale in conformità al Progetto Pastorale ed alla Programmazione annuale; discernere gli orientamenti opportuni e promuovere tutti gli interventi ritenuti necessari.
Il Consiglio Pastorale ha valore consultivo. Quando le sue scelte hanno ottenuto l’approvazione della maggioranza dei membri del Consiglio e del Parroco, hanno valore deliberativo. Il Parroco ha sempre il dovere di esercitare il suo ministero di discernimento e, in caso di urgente necessità, di decidere ciò che è l’immediata esigenza e di comunicarlo, successivamente, al Consiglio.
VITA DEL CONSIGLIO
Il Consiglio si riunisce dietro convocazione del Presidente, d’intesa con il Segretario, ordinariamente ogni due mesi; straordinariamente ogni volta che il Parroco lo ritenga opportuno o su richiesta motivata di almeno un quinto dei membri del Consiglio.
Le votazioni avvengono, normalmente, per alzata di mano. Può essere richiesta, anche, la votazione segreta. Ogni qualvolta si debba procedere a votazioni, per la validità si richiede la presenza dei due terzi dei Consiglieri; le proposte sono approvate con la maggioranza dei presenti.
I membri del Consiglio che, senza validi motivi, risultino assenti per tre incontri consecutivi, possono venire dichiarati decaduti e sostituiti dal Consiglio.
I membri del Consiglio durano in carica cinque anni e possono essere rieletti. Si raccomanda, però, il regolare avvicendamento delle persone.
Il Parroco, per giustificati motivi manifestati dal Consiglio, potrà anticipare lo scioglimento del Consiglio stesso ed indire nuove elezioni.
Il Consiglio, periodicamente, provveda per se stesso a momenti di aggiornamento pastorale, di riflessione e di preghiera comunitaria, nonché a momenti di fraternità per essere sempre idoneo al suo compito di promozione pastorale, di testimonianza di fede, di comunione e di unità di vita.