Firenze 1966
«Firenze ha bisogno del mondo e il mondo ha bisogno di Firenze»
Piero Bargellini, Sindaco
4 novembre 1966
Mentre la terra tremava in Umbria e nelle Marche nei giorni scorsi, il cardinale Gualtiero Bassetti era sotto un architrave nel palazzo vescovile di Perugia. «E in quel momento mi è tornato in mente l’alluvione di Firenze. L’acqua profana e distrugge. Lo stesso fa il terremoto. Oggi come allora c’è paura. Ecco perché bisogna stare vicino alla nostra gente». L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve era in quel novembre del 1966 un giovane prete di 24 anni della Chiesa fiorentina. Il cardinale Ermenegildo Florit lo aveva ordinato sacerdote pochi mesi prima, il 29 giugno, e inviato come cappellano a San Salvi, una parrocchia “rossa” di 10mila anime alla periferia della città. «Ho visto l’acqua dell’Arno che aveva rotto gli argini arrivare a qualche metro d’altezza – confida –, ma anche una meravigliosa gara di solidarietà. In quel quartiere dove il Pci aveva percentuali da primato, non esistevano più né don Camillo, né Peppone. Tutti eravamo fianco a fianco a svuotare gli scantinati, a portare il fango fuori delle case, a recuperare quel poco che era rimasto alla povera gente». L’alluvione fa parte del bagaglio di ricordi di Bassetti. Come anche di altri “angeli del fango” che adesso sono cardinali o vescovi. E sette di loro sono stati venerdì 4 novembre a Firenze nella Basilica di Santa Croce per concelebrare alle 10 la Messa a cinquanta anni dal giorno “simbolo” dell’inondazione: il 4 novembre 1966.
La Santa Messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori. A concelebrarla gli “angeli del fango” Gualtiero Bassetti, cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Angelo Scola, cardinale arcivescovo di Milano, Luciano Monari, vescovo di Brescia, Luigi Marrucci, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, Italo Castellani, arcivescovo di Lucca, e Diego Coletti, emerito di Como. Altro “angelo del fango” è stato il vescovo Mansueto Bianchi scomparso lo scorso agosto.
Da Avvenire.it