30° Anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II e inaugurazione Duc in altum
16 Ottobre 1978 – 16 Ottobre 2008. Trent’anni della nostra storia: e tra le pagine più belle e inaspettate di questa storia scorgiamo quella scritta da un Papa slavo. Una lunga e interminabile storia d’amore. Giovanni Paolo II è stato il cantore della speranza e dell’amore, in un mondo alla ricerca ancora di maestri e testimoni, di uomini veri e credibili. Egli ha segnato, con la sua vita e il suo continuo pellegrinare dentro la vita e il cuore dell’uomo, la storia del nostro tempo. Ha dato speranza a interi popoli, ai poveri, agli oppressi, agli uomini e alle donne in cerca di vera umanità e di pace. Ma, soprattutto, è stato un uomo innamorato di Dio e dell’uomo.
Il Servo di Dio Giovanni Paolo II è stato l’uomo della preghiera. Ha detto il card. Stanislao Dziwisz: «Viveva di Dio e per Dio. Tutto era preghiera. La sua vita era semplicemente preghiera». E il nostro Vescovo: «Questo piccolo grande uomo venuto da lontano, ha fatto irruzione nel cuore di tutti, ha portato il mondo intero in Piazza San Pietro stringendolo in un paterno abbraccio di pace. Era il faro di luce del mondo. Il faro ora si è spento, ma la sua luce continua e certamente continuerà a risplendere nel cuore di ciascuno di noi e, in particolare, nel cuore di milioni di giovani chiamati ad essere anticipatori di futuro e a vegliare sul mondo nella qualità di “sentinelle del mattino”». Compagno di tutti ma in modo particolare lo è stato dei giovani. L’icona che più si presta per raccontare questa storia meravigliosa, sembra essere quella dei due discepoli smarriti sulla strada che conduceva da Gerusalemme a Emmaus. Ha vissuto con i giovani e per i giovani l’esperienza della fede che rinnova, che tempra il cuore e dona la gioia. Ha intercettato i sogni e le delusioni delle giovani generazioni, sapendosi ritrovare sulla via, camminando, ascoltando, illuminando e inviando. Pellegrino della fede, della speranza e della carità. Per questo abbiamo voluto, in questi anni, nella nostra comunità parrocchiale la Casa del Giovane e Casa Wojtyla.
E poi l’esperienza di Ciao Capo Sentinella! Non siamo stati spinti né dall’ordinario ricordo, né da nostalgie per una stagione ecclesiale entusiasmante. Giovanni Paolo II ha indicato alle comunità cristiane la via da seguire per accompagnare i giovani alla fede. Ha fortemente creduto, nella realizzazione della sua azione pastorale, nei giovani e nelle loro potenzialità e ha per questo promosso lo stile della compagnia, dell’ascolto, della condivisione, della proposta evangelica e dell’accompagnamento senza riserve alcune. Metodo di partecipazione, animazione e responsabilità. Giovanni Paolo II ha messo in atto una forma e uno stile di accompagnamento educativo che costituisce un punto di riferimento nel cammino pastorale delle nostre comunità. Una forma di accompagnamento che ha un centro di convergenza: lo sguardo rivolto a Gesù, l'incontro con Lui e la decisione di seguirLo.
Subito dopo la Celebrazione Eucaristica, S. E. Mons. Mario Russotto ha benedetto il Laboratorio Permanente Duc in altum. Non si tratta semplicemente di un luogo ma di un contenitore creativo di pensiero e di passione per i ragazzi di questa comunità parrocchiale e non solo. In programma quelle attività che favoriscono la crescita nella fede, per suggerire, formare, sostenere, quanti sono impegnati a incarnare i valori del vangelo. E nel rispetto del metodo pastorale di Giovanni Paolo II. E in questo c’è l’impegno e la sfida di tutta la comunità parrocchiale.