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Con Papa Francesco a Palermo In evidenza

L’ABBRACCIO DI PAPA FRANCESCO

A circa un mese di distanza dalla visita del Santo Padre Francesco in terra di Sicilia, ci troviamo qui a scrivere e provare a raccontarvi ciò che abbiamo ricevuto nel cuore, in quelle ore di attesa e di incontro speciale con lui.

Quando abbiamo ricevuto la notizia, che in quel pomeriggio di settembre, avremmo incontrato Papa Francesco, si sono scatenate in noi, una serie di emozioni miste tra la gioia, l’incredulità e l’ansia, per un dono così speciale che ci stava arrivando dal cielo.

Sicuramente entrambe ci siamo chieste: “Perché proprio io, Signore?” Questa domanda tante volte ce la siamo poste nella vita, quando è successo qualcosa di brutto, e invece questa volta, era il momento di una grande felicità e conferma, che si stava preparando dentro noi. Con il passare dei giorni, si è fatta chiara la risposta a quella domanda; Martina pensa che ci sia stato lo zampino del suo papà che neanche arrivato in cielo pochi mesi fa, lo ha mosso per farle sentire che non sono soli e che lui è sempre con loro, proprio in Gesù, e Gaia ha capito che era arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, le sue paure, i perché a tante domande che da tempo non trovavano risposta, il coraggio di continuare a sognare e guardarsi dentro ed essere un po’ “l’aliena” di sempre, nel suo modo di vedere la vita diversamente da questo mondo, così distante da Dio e dagli altri.

Le ore che hanno preceduto l’incontro sono state per noi particolari, tra la stanchezza dei due giorni passati li a Palermo, per prepararci a ricevere insieme a tutti i giovani di Sicilia Papa Francesco, e la frenesia degli orari a cui presentarci per i controlli, non avevamo focalizzato bene quello che da li a poco sarebbe successo profondamente. Entrambe nel confrontarci, ci siamo dette che abbiamo compreso la grazia grande che ci stava accadendo, poco prima di salire sul palco per accogliere il Santo Padre. Emozioni, domande dentro di noi, le gambe che tremavano, e il cuore invaso da una gioia che ancora non riusciamo ad esprimere e a spiegare con le nostre piccole parole, hanno accompagnato i minuti prima dell’incontro. Era tutto così strano! Pensare che Papa Francesco, sarebbe stato li, a poca distanza da noi, potergli stringere la mano, guardare i suoi occhi e il suo sorriso, ascoltare le sue parole di vigore, forza e sostegno, realmente tra noi, ancora è così strano, e pensarci come dice Martina “Fa venire i brividi” in senso buono!

Al suo arrivo, dentro noi è come se fosse scomparso tutto, ogni pensiero, ogni vana preoccupazione, ogni dolore o angoscia che portavamo nel cuore, come peso da tanto tempo; eravamo pronte a lasciarci riempire dall’amore di Dio, che in quel momento stava donando attraverso il Suo successore, a noi e a tutti i giovani riuniti in Piazza Politeama in quel 15 Settembre.

Tante cose sono rimaste impresse nel nostro cuore: il suo sguardo pieno di pace, gioia, forza e accoglienza, che ha suscitato in noi un senso di leggerezza interiore; sentivamo di avere tutto racchiuso lì in quell’istante, come se non ci mancasse nulla; le sue parole pronunciate durante i discorsi in risposta alle domande poste da Gaia e altri 2 giovani , hanno dato alle nostre vite: certezze sicurezze e incoraggiamento, in particolar modo il discorso del credere con fermezza e coraggio ai nostri sogni messi nel cuore da Dio, senza lasciarci impaurire da nulla e da nessuno; l’importanza delle radici e del senso di appartenenza a ciò che viviamo e professiamo in Gesù, in particolare ci ha colpite molto il riferimento ai nonni, che per entrambe sono fondamentali, con cui abbiamo dei rapporti speciali pur essendo diversi da noi per alcune cose; l’essere testimoni accoglienti di Gesù tra gli altri,tra chi crede e chi non crede, chi ha conosciuto profondamente l’amore del Signore e chi ancora non si è abbandonato a Lui, mettendoci nella disposizione del cuore ad accogliere servendo “tutti” con l’ unico vero modo di stare accanto, “ l’Amore”senza differenze, ancor più verso chi è distante da noi e da Dio.

Le emozioni mentre Papa Francesco parlava e ci guardava, si andavano trasformando sempre più in pace, e gioia, che ancora oggi nelle quotidianità del pensare, parlare e agire, riusciamo a sentire chiare, vive e profonde quando ripensiamo a quegli attimi di grazia vissuti.

Possiamo dire con certezza, che abbiamo toccato “Il cielo con un dito”, c’è chi dice che quando si ama ci si sente “tre metri sopra il cielo”, noi ci siamo sentite veramente “in cielo”, pur avendo i piedi sulla terra, ma con il cuore aperto verso gli orizzonti della vita eterna, verso cui stiamo camminando con il Signore accanto.

Non siamo state sole li su quel palco accanto a Papa Francesco , sarebbe stato puro egoismo, perché apparteniamo al Signore, ma è vero anche che viviamo tra tanta gente che ci vuole bene, ci sta accanto e sostiene la nostra vita; eravamo li con le nostre famiglie, che ci guardavano da casa e dal cellulare mentre erano in viaggio di ritorno, e ci inviavano tante foto, i loro racconti pieni di lacrime e gioia al nostro ritorno ci hanno riempito ancora di più il cuore; il nostro Parroco che ci guida con amore instancabile quotidianamente, per la nostra crescita umana e spirituale; c’erano con noi i ragazzi della parrocchia e della città che sono partiti per questa splendida esperienza e che si trovavano sotto il palco, hanno condiviso con noi la gioia, la preghiera e la preparazione all’incontro con il Santo Padre. Tante persone, amici e tanti giovani, che conosciamo, ci hanno chiesto preghiere, e di portarli nel cuore con noi davanti il Santo padre.

Ancora oggi a distanza di giorni, scopriamo e rielaboriamo, tutto ciò che abbiamo ricevuto nella gratuità del Signore quel giorno e che con fatica riusciamo a raccontare, perché forte, intenso e intimamente presente in noi, che ha segnato e cambiato le nostre vite nella piccolezza della quotidianità.

Grazie Signore per il dono immenso che ci hai fatto, per aver fissato lo sguardo su noi e riconfermate nella fede e nell’Amore, grazie per tutto quello che ci hai fatto vivere, sentire, e condividere in quelle ore, non lo dimenticheremo mai, resterà impresso nei nostri cuori, nelle nostre vite che parleranno di Te (almeno ci proveremo), nei nostri occhi trasformati dall’incontro con Te.

Martina Chiarello e Gaia Randazzo

                                                  

METTERE IN MOVIMENTO IL CUORE

I giorni vissuti a Palermo con Papa Francesco sono stati unici e indimenticabili. C’è stata offerta la possibilità di ascoltare e di riflettere. Motivati dalla presenza del Successore di Pietro migliaia di giovani hanno cantato la loro fede e testimoniato la bellezza di appartenere a Cristo Gesù.

Due giorni pieni di fatica ma gratificanti oltremodo perché abbiamo visto il volto di una Chiesa giovane e accogliente. Vogliamo giocare la partita della vita e, come ha detto Papa Francesco a noi giovani in Piazza Politeama, mettere in “movimento il cuore”. Ora facciamo tesoro di questa esperienza per vivere nella nostra parrocchia un’esperienza di fede nella festa e nella condivisione.

Calogero, Paride e Vito

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