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50 anni di “emozioni”, La neve che «non fa rumore» In evidenza

Era il 3 febbraio 1971 quando raggiunse il primo posto nella hit parade italiana, la classifica dei dischi più venduti. A distanza di cinquant’anni fa, è rimasto una pietra miliare della musica italiana, non solo di quella che a torto definiamo “leggera”. Parliamo di “Emozioni”, l’album del sodalizio Mogol-Battisti uscito nel dicembre 1970 che contiene brani storici interpretati dall’artista di Poggio Bustone. Dal blues di “Il tempo di morire” a “Fiori rosa fiori di pesco” a “Mi ritorni in mente”, solo per citarne alcuni.

Il brano che dà il titolo all’album, un classico, era uscito nell’ottobre 1970. Sia l’ispirazione della musica sia quella del testo arrivò grazie a viaggi dei due protagonisti, una composizione nata insomma “on the road”. Il momento clou, quello della registrazione, vide tra gli esecutori alcuni di coloro che diventeranno grandi nomi della musica italiana, come Franz Di Cioccio alla batteria e Franco Mussida alla chitarra, co-fondatori di quella Pfm che nascerà proprio nel 1971.

L’inizio del testo di “Emozioni”, è stato detto da più parti, potrebbe inserito a pieno titolo nelle pagine della letteratura. Lo sguardo che segue un airone sul fiume, quel senso di leggerezza che si può quasi definire “felicità”, l’ascolto di «un sottile dispiacere», e ancora lo sguardo che segue il sole che «va a dormire», e quella tristezza «in fondo al cuore» che «come la neve non fa rumore»… Parole che vibrano ancora, infatti, a distanza di mezzo secolo, con la voce di Battisti.

Da Romasette.it

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